di Vicky Paci
La violenza nel mondo non accenna a diminuire e non solo sugli esseri deboli. La vita non vale piu’ nulla se uccidere sta diventando un’abitudine in risposta ad uno sgarbo, una parola di troppo, uno sguardo ad una ragazza. E vogliamo parlare dell’universo della scuola che sta diventando un Far West? Genitori e ragazzi che per un brutto voto, quasi sempre meritato, si fanno giustizia da soli costringendo i professori in trincea: un insegnante coscienzioso puo’ pagare cara un’insufficienza o un rimprovero verso uno studente. Padri e madri diventano giudici e decidono quasi sempre che i loro figli fannulloni devono avere la promozione invece di spronarli a studiare ed impegnarsi. E’ scontato affermare che quando noi avevamo 15 anni i professori erano trattati con rispetto ed i nostri genitori mai si sarebbero permessi di contestare un brutto voto “te lo sei meritato, la prossima volta studia”! Nonostante se ne parli molto non cambia nulla e non saranno le manifestazioni e prese di posizione dei vari leader a cambiare la situazione. Ormai siamo abituati ad avere tutto: le delusioni e gli abbandoni ci feriscono e molte volte spingono qualcuno ad atti inconsulti. Madri che tolgono la vita ai loro figli, donne che vivono nel terrore di incontare gli ex, bambini che assistono prima alle liti poi alla morte della loro mamma e nonostante la maggior parte di loro restano con nonni amorevoli si porteranno per tutta la vita il ricordo di quella violenza con il papa’ in carcere o suicida. Perche’ tutto questo? Siamo arrivati al punto di non ritorno? Noi non siamo proprieta’ di qualcuno, siamo compagne, mogli, madri, sorelle ma se qualcosa si rompe nei rapporti e’ giusto che ognuno vada per la sua strada senza rancori o violenze. Mentre scriviamo (sabato 18) ci arriva la notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin, una ragazza di 22 anni solare ed altruista, pare uccisa da quello che era stato il suo fidanzato, poi lei aveva deciso di troncare ed erano rimasti amici. Almeno cosi’ credeva Giulia ma Filippo covava un odio misto ad ossessione (permetteteci di dire che non era amore) che lo ha portato sembra ad ucciderla. Epilogo di una vicenda che ha scosso e tenuto con il fiato sospeso gli italiani, nella speranza di un finale diverso anche se ormai i presupposti non lasciavano margine alle illusioni. Due famiglie distrutte unite dal dolore. Naturalmente finche’ Filippo non si costituira’ e parlera’ siamo sempre nel forse. Fatti analoghi succedono in ogni parte del mondo ma la giustizia italiana e’ strana: gli assassini dopo 10 anni di carcere potrebbero uscire per buona condotta e diventare aguzzini di qualche altra donna. Allora scusate ma di che stiamo parlando quando il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne?
Ultim’ora. Filippo Turetta il presunto omicida di Giulia Cecchettin è stato arrestato in Germania. A giorni sarà estradato in Italia.