di Vicky Paci
Qual’e’ il confine tra tradizione e morte? Un filo sottilissimo divide i due mondi e si puo’ spezzare in qualsiasi momento travolgendo e stravolgendo le nostre vite: il trapezzista che cade, la giostrina, la funivia e potremmo continuare all’infinito. Le frecce tricolori. Giustamente orgoglio italiano. Dobbiamo dire che gli incidenti, ormai, accadono di rado e non ha senso, come afferma qualcuno, abolire tutto. Quando succedono tragedie come quella di sabato 16 settembre il popolo insorge, forse in buona fede ma allora non prendiamo piu’ un aereo perche’ puo’ cadere, l’auto perche’ un pazzo ubriaco puo’ venirci addosso, non attraversiamo la strada perche’ un drogato puo’ travolgerci e via discorrendo. Esprimiamo tutto il dolore per la morte di una bambina innocente a questa famiglia colpevole solo di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato e pensiamo che al loro posto potevamo esserci noi con i nostri cari ma il destino ha voluto che ci fossero loro e, va detto, la bravura del pilota ha fatto si’ che non succedesse il peggio nel peggio. Del resto sono uomini addestrati consapevoli che puo’ succedere di tutto e pronti a fronteggiare il pericolo ogni giorno. Sicuramente ogni volta che i nostri occhi si alzeranno in cielo per ammirare le acrobazie della nostra pattuglia acrobatica penseremo a quella bambina, ai genitori ed al fratellino che hanno pagato un prezzo altissimo ma come diceva Freddy Mercury “the show must go on” perche’ questo mondo imperfetto non puo’ tornare indietro: anche se volessimo (e qualche volta il pensiero ci ha sfiorato) non possiamo spostare le lancette dell’orologio al contrario.
LA REDAZIONE E’ VICINA ALLA FAMIGLIA COSI’ DURAMENTE COLPITA DA UN DRAMMA CHE MAI AVREMMO VOLUTO RACCONTARE.