Gianmario Strappati – Un talento italiano che non conosce confini

Di Vicky Paci

Dire che Gianmario Strappati e’ bravo sarebbe riduttivo: i meriti sono troppi. Se la musica e’ un linguaggio universale lui, talento italiano che il mondo ci invidia, riesce a farla amare a tutti. Si potrebbe dire che ha raggiunto la vetta nella musica e nella solidarieta’: Gianmario suona la tuba ma la sua arte non la tiene nascosta bensi’ la insegna ai giovani che frequentano le sue masterclass, anche online, spingendoli a mettere a nudo i loro talenti, l’entusiasmo e la passione per la musica, indirizzandoli a capire che per raggiungere i traguardi occorrono serieta’, umilta’ e soprattutto spirito di sacrificio. Il suo esempio e’ sicuramente per i futuri musicisti un faro che li accompagnera’ sempre. Inoltre, Strappati e’ Ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo: il messaggio che porta è fortemente legato alla funzione sociale e di aggregazione che la musica può avere soprattutto tra i giovani, insieme a donne e uomini come lui che permettono di realizzare il sogno missionario di Don Bosco con la loro opera educativa e formativa, specialmente per chi e’ povero o solo e quindi piu’ vulnerabile. Di tutto questo Gianmario parla molto perche’ la situazione delle persone in difficolta’ lo tocca profondamente. Strappati e’ marchigiano ma ormai cittadino del mondo e come 4 anni fa oggi abbiamo l’onore di intervistarlo.

Gianmario, intanto e’ un piacere riaverti qui con noi: esiste un luogo al mondo dove non ti sei esibito?

“Grazie per quest’invito e per il piacere espresso che contraccambio con tutto il cuore. Non mi sono ancora recato per concerti nel continente Oceanico ma sto programmando un prossimo tour in Australia e Nuova Zelanda. Oramai da anni collaboro con il compositore australiano Alan Holley che ha scritto il brano per Tuba sola Vulcan’s Ayre, a me dedicato. Ho eseguito quest’opera dapprima in Albania in occasione del Concerto di apertura dell’Albanian Brass Festival, poi in un recital nell’Isola di Stromboli ai piedi del grande vulcano ed infine alla Florida State University negli USA. Una collaborazione che senz’altro si consoliderà in occasione di questo nuovo progetto”.

Parlaci delle tournée che ti fa piacere ricordare….

“La tournèe in Russia con l’appuntamento al Festival Tchaikovsky, la docenza come Guest Professor e concertista alla Florida State University negli USA, i concerti in Finlandia, Spagna, Grecia, Marocco e Repubblica Ceca organizzati dagli Istituti italiani di cultura, il tour nell’Europa orientale che ha toccato paesi quali la Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria, gli straordinari eventi in prima mondiale in prestigiose location quali il Titanic Museum di Belfast (a ricordo dei 110 anni della tragedia del transatlantico), la Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo, la Mendelssohn Haus e la Schumann Haus di Lipsia, il Bachmuseum e la Thomaskirche sulla Tomba del padre della musica, si uniscono felicemente ai concerti e alle conferenze tenute in molti paesi dell’America Latina, Asia, Sud Africa e Nord America”.

Quali sono le tue sensazioni quando suoni per il pubblico?

“Il palco è per me una prima casa; un luogo nel quale condivido con il pubblico straordinarie emozioni. La voce del mio strumento unita all’accompagnamento delle orchestre cameristiche e sinfoniche, si arricchisce di un afflato carico di spiritualità. Il momento della performance è magico, anni di lavoro e di ricerca musicale si concentrano in pochi istanti, con l’intento di toccare il cuore dei presenti”.

Ci potresti descrivere il tuo lavoro come docente?

“Attualmente sono docente di Bassotuba presso il Conservatorio Statale G. Verdi di Ravenna ma anche presso l’Instituto Superior de Musica Jose Hernandez di Buenos Aires. Settimanalmente mi reco a Ravenna dove mi attendono numerosi studenti che partecipano con impegno ed entusiasmo. Ciò è per me motivo di grande soddisfazione. Il Conservatorio G. Verdi propone tra l’altro programmazioni concertistiche e didattiche molto interessanti. Di recente mi sono recato in Albania in veste di “docente Erasmus” ospite dell’Università delle Arti di Tirana, iniziativa questa promossa da entrambe le istituzioni”.

I tuoi studenti vivono in ogni parte del mondo: in che lingua tieni i corsi online?

“Oramai da anni tengo il corso online di Tuba e bombardino presso l’Instituto Superior de Musica J. Hernandez di Buenos Aires. Mi rivolgo ai partecipanti provenienti dal Guatemala, Colombia, Messico, Argentina ecc…in lingua spagnola. Il 17 Aprile scorso ho tenuto una conferenza in collegamento online con l’Academia Renacimiento e Trininate Philarmonia del Messico. I numerosi presenti hanno seguito la mia esposizione attraverso uno schermo, nel grande auditorium rivolgendo domande sempre in lingua spagnola. In USA, Sudafrica, Europa ed Asia ho presentato e argomentato i lavori in lingua inglese”.

In genere qual è l’argomento delle tue masterclass?

“Le mie masterclass sono in genere rivolte a studenti e docenti di Bassotuba ed Eufonio ma anche di Trombone, Tromba ed altri strumenti in ottone. Il lavoro si articola dapprima su elementi di tecnica con approfondimenti relativi alla respirazione, imboccatura, articolazioni e peculiarità esecutive per poi procedere con l’interpretazione del repertorio solistico e orchestrale. Oltre alle masterclass di strumento tengo conferenze sulla legislazione, diritto, economia, comunicazione, gestione e marketing dello spettacolo, storia della musica e dello spettacolo, cultura e relazioni internazionali. Competenze queste acquisite dapprima in Italia presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie delle Arti, dello spettacolo e del cinema con specializzazioni presso le Università di Harvard, Sorbonne di Parigi, MIT (Massachusetts Institute of Technology), KU Leuven Belgio, University of Chicago ecc….”

Hai un tuo obiettivo?

“Ho ancora molti sogni nel cassetto, ma anche appuntamenti già in programma che dovrò onorare: recital per tuba e pianoforte presso la Mozart Haus di Vienna; concerto alla Beethoven Haus di Bonn, poi negli USA, Gran Bretagna ed Europa Orientale, accompagnato anche da orchestre sinfoniche nazionali”.

L’intervista e’ terminata e siamo lusingati che Gianmario abbia ancora trovato tempo per parlare con noi: un ragazzo che nonostante dalla vita ha avuto ed avra’ ancora moltissimo non ha mai perso di vista le cose importanti ed autentiche.

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