“…E quel ragazzo ne ha fatta di strada…”: il nuovo incarico di Giulio Recchioni

di Anna Foschi Ciampolini

La notizia me l’ha data per telefono durante una delle tante conversazioni di lavoro che abbiamo avuto nel corso dei dodici anni di collaborazione e la mia reazione forse è stata un poco scomposta: “Oohh…mi dispiace molto!” Ma per Giulio Recchioni, Direttore Culturale del nostro Centro Italiano, si apre un nuovo, esaltante capitolo della sua carriera perché fra pochi giorni si trasferirà a Toronto per ricoprire l’incarico di Direttore Esecutivo dei Programmi Culturali a Villa Charities/Columbus Centre, che da 40 anni rappresenta il punto di incontro della numerosissima comunità italiana della Greater Toronto ed è una fucina di avvenimenti e celebrazioni. Avrei dovuto esclamare “Congratulazioni!” e l’ho fatto subito dopo, rimediando all’istintivo disappunto provato nel sapere che una persona che stimo, con la quale ho sempre avuto un bellissimo rapporto professionale e umano avrebbe lasciato la nostra città.

Giulio si è guadagnato la scalata alla carriera con il suo impegno, serietà e la sua capacità di creare legami e alleanze con organizzazioni e personaggi di spicco della scena culturale di Vancouver, promuovendo così avvenimenti singoli e fortunate serie di eventi culturali che offrono interesse anche a chi non ha radici italiane ma è attirato dalla nostra culture a dalla nostra arte. Arrivato a Vancouver nel 2008 tramite il Working Holiday Program, aveva in tasca una laurea summa cum laude in lingue e letterature straniere all’Università degli studi Gabriele D’Annunzio di Pescara, una fluida conoscenza dell’inglese, perfezionato in Inghilterra come visiting student con il programma Socrates-Erasmus, e molta voglia di lavorare partendo da zero, con tenacia e umiltà tutta abruzzese: Giulio infatti è nato ad Ortona e di strada ne ha fatta e ne farà, come dice una celebre canzone dalla quale ho preso in prestito un verso. Ma per illustrare meglio questa svolta nella sua vita preferisco lasciare la parola a Giulio, che ha accettato di rispondere ad alcune domande e così cogliere l’occasione per un “arrivederci” collettivo alla nostra comunità. Arrivederci, non addio, perché i rapporti con collaboratori e amici che condividono l’amore per arte e cultura che ha saputo coltivare in questi anni lo terranno certamente legato alla nostra città e alla sua gente.

Anna Foschi: Congratulazioni per questa nuova svolta professionale. Vuoi parlarne in maggiore dettaglio?

Giulio Recchioni: Grazie mille per le congratulazioni e le belle parole, Anna. È stato un piacere e un onore lavorare con te in questi dodici anni passati al Centro. A riguardo di questa nuova opportunità, era da un po’ che mi chiedevo se Vancouver fosse la destinazione finale del mio viaggio. Dopo tanti anni al Centro, nonostante l’amore per la comunità di Vancouver e il piacere di essere Direttore Culturale, sentivo il bisogno di un cambiamento di vita. L’offerta di lavoro di Villa Charities è stata un’opportunità davvero ghiotta di poter continuare a fare un lavoro che mi piace, ma in una comunità e città più grandi.

Anna Foschi: Toronto e Vancouver, due realtà diverse. Hai già qualche iniziativa in mente per la comunità di Toronto?

Giulio Recchioni: Ho tante idee, ma confesso di non aver mai messo piede a Toronto, quindi, per adesso, quella realtà mi è quasi totalmente sconosciuta. Non ho dubbi che ciò che mi frulla in testa dovrò cambiare dopo essersi scontrato con la situazione reale nel territorio. Quindi, un po’ per evitare di dire scempiaggini, e un po’ per scaramanzia, per adesso quelle idee me le tengo per me. Posso solo dire che vorrei molto portare a fruizione una collaborazione o una coordinazione più intime di tutte le realtà italiane e italo-canadesi presenti sul suolo canadese.

Anna Foschi: Uno sguardo al “passato prossimo”: Quali sono stati i momenti piú emozionanti, piú formativi del periodo passato al nostro Centro Italiano?

Giulio Recchioni: Io considero l’intera esperienza del Centro come una delle formazioni più utili che possa aver compiuto, sia dal punto personale che professionale. I momenti che mi hanno più emozionato sono stati la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la messa in scena di Green Porno con Isabella Rossellini, una delle mie attrici preferite sin dai tempi di Blue Velvet, e infine un momento che ricorre ogni anno, quando diamo il via all’Italian Film Festival. Ce ne sono altri, ma questi tre sono senza dubbio quelli a cui sono più legato sentimentalmente.

Anna Foschi: E quali sono stati i momenti piú difficili?

Giulio Recchioni: Anche qui ci sono molti episodi che vengono in mente, ma senza dubbio dover affrontare la pandemia, cancellando eventi che sono costati mesi di lavoro e perdendo colleghi coi quali si lavorava insieme da anni, è stato il più difficile.

Anna Foschi: Diamo un ultimo sguardo d’insieme alla tua esperienza di vita a Vancouver, la sua gente, le caratteristiche della citta stessa? e in conclusione, vogliamo cogliere l’occasione per salutare i tanti amici che hai qui?

Giulio Recchioni: Vancouver è una città bellissima, che mi spiace molto lasciare. Dopo aver vissuto qui per tanti anni, aver construito una rete di amicizie e sostegno, aver sviluppato delle abitudini di vita… non è semplice far pacchi e pacchetti e andar via tutto d’un botto. Poi io sono un tipo abbastanza amichevole e solare, mi piacerebbe invitare a cena tutti quelli che conosco per salutarli abbracciandomeli tutti, ma con questa maledetta pandemia non posso vedermi con nessuno. Mi sembra di andar via come un ladro, in silenzio e di nascosto, mentre vorrei urlare a tutti che è stato bellissimo conoscervi, e che serberò ricordi bellissimi della mia vita qui a Vancouver. E che poi Toronto è vicina, quindi questo non è un addio, ma solo un arrivederci.

La notizia me l’ha data per telefono durante una delle tante conversazioni di lavoro che abbiamo avuto nel corso dei dodici anni di collaborazione e la mia reazione forse è stata un poco scomposta: “Oohh…mi dispiace molto!” Ma per Giulio Recchioni, Direttore Culturale del nostro Centro Italiano, si apre un nuovo, esaltante capitolo della sua carriera perché fra pochi giorni si trasferirà a Toronto per ricoprire l’incarico di Direttore Esecutivo dei Programmi Culturali a Villa Charities/Columbus Centre, che da 40 anni rappresenta il punto di incontro della numerosissima comunità italiana della Greater Toronto ed è una fucina di avvenimenti e celebrazioni. Avrei dovuto esclamare “Congratulazioni!” e l’ho fatto subito dopo, rimediando all’istintivo disappunto provato nel sapere che una persona che stimo, con la quale ho sempre avuto un bellissimo rapporto professionale e umano avrebbe lasciato la nostra città.

Giulio si è guadagnato la scalata alla carriera con il suo impegno, serietà e la sua capacità di creare legami e alleanze con organizzazioni e personaggi di spicco della scena culturale di Vancouver, promuovendo così avvenimenti singoli e fortunate serie di eventi culturali che offrono interesse anche a chi non ha radici italiane ma è attirato dalla nostra culture a dalla nostra arte. Arrivato a Vancouver nel 2008 tramite il Working Holiday Program, aveva in tasca una laurea summa cum laude in lingue e letterature straniere all’Università degli studi Gabriele D’Annunzio di Pescara, una fluida conoscenza dell’inglese, perfezionato in Inghilterra come visiting student con il programma Socrates-Erasmus, e molta voglia di lavorare partendo da zero, con tenacia e umiltà tutta abruzzese: Giulio infatti è nato ad Ortona e di strada ne ha fatta e ne farà, come dice una celebre canzone dalla quale ho preso in prestito un verso. Ma per illustrare meglio questa svolta nella sua vita preferisco lasciare la parola a Giulio, che ha accettato di rispondere ad alcune domande e così cogliere l’occasione per un “arrivederci” collettivo alla nostra comunità. Arrivederci, non addio, perché i rapporti con collaboratori e amici che condividono l’amore per arte e cultura che ha saputo coltivare in questi anni lo terranno certamente legato alla nostra città e alla sua gente.

Anna Foschi: Congratulazioni per questa nuova svolta professionale. Vuoi parlarne in maggiore dettaglio?

Giulio Recchioni: Grazie mille per le congratulazioni e le belle parole, Anna. È stato un piacere e un onore lavorare con te in questi dodici anni passati al Centro. A riguardo di questa nuova opportunità, era da un po’ che mi chiedevo se Vancouver fosse la destinazione finale del mio viaggio. Dopo tanti anni al Centro, nonostante l’amore per la comunità di Vancouver e il piacere di essere Direttore Culturale, sentivo il bisogno di un cambiamento di vita. L’offerta di lavoro di Villa Charities è stata un’opportunità davvero ghiotta di poter continuare a fare un lavoro che mi piace, ma in una comunità e città più grandi.

Anna Foschi: Toronto e Vancouver, due realtà diverse. Hai già qualche iniziativa in mente per la comunità di Toronto?

Giulio Recchioni: Ho tante idee, ma confesso di non aver mai messo piede a Toronto, quindi, per adesso, quella realtà mi è quasi totalmente sconosciuta. Non ho dubbi che ciò che mi frulla in testa dovrò cambiare dopo essersi scontrato con la situazione reale nel territorio. Quindi, un po’ per evitare di dire scempiaggini, e un po’ per scaramanzia, per adesso quelle idee me le tengo per me. Posso solo dire che vorrei molto portare a fruizione una collaborazione o una coordinazione più intime di tutte le realtà italiane e italo-canadesi presenti sul suolo canadese.

Anna Foschi: Uno sguardo al “passato prossimo”: Quali sono stati i momenti piú emozionanti, piú formativi del periodo passato al nostro Centro Italiano?

Giulio Recchioni: Io considero l’intera esperienza del Centro come una delle formazioni più utili che possa aver compiuto, sia dal punto personale che professionale. I momenti che mi hanno più emozionato sono stati la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la messa in scena di Green Porno con Isabella Rossellini, una delle mie attrici preferite sin dai tempi di Blue Velvet, e infine un momento che ricorre ogni anno, quando diamo il via all’Italian Film Festival. Ce ne sono altri, ma questi tre sono senza dubbio quelli a cui sono più legato sentimentalmente.

Anna Foschi: E quali sono stati i momenti piú difficili?

Giulio Recchioni: Anche qui ci sono molti episodi che vengono in mente, ma senza dubbio dover affrontare la pandemia, cancellando eventi che sono costati mesi di lavoro e perdendo colleghi coi quali si lavorava insieme da anni, è stato il più difficile.

Anna Foschi: Diamo un ultimo sguardo d’insieme alla tua esperienza di vita a Vancouver, la sua gente, le caratteristiche della citta stessa? e in conclusione, vogliamo cogliere l’occasione per salutare i tanti amici che hai qui?

Giulio Recchioni: Vancouver è una città bellissima, che mi spiace molto lasciare. Dopo aver vissuto qui per tanti anni, aver construito una rete di amicizie e sostegno, aver sviluppato delle abitudini di vita… non è semplice far pacchi e pacchetti e andar via tutto d’un botto. Poi io sono un tipo abbastanza amichevole e solare, mi piacerebbe invitare a cena tutti quelli che conosco per salutarli abbracciandomeli tutti, ma con questa maledetta pandemia non posso vedermi con nessuno. Mi sembra di andar via come un ladro, in silenzio e di nascosto, mentre vorrei urlare a tutti che è stato bellissimo conoscervi, e che serberò ricordi bellissimi della mia vita qui a Vancouver. E che poi Toronto è vicina, quindi questo non è un addio, ma solo un arrivederci.

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Maria T.Pagnan
Maria T.Pagnan
4 years ago

Congratulazioni Giulio e un grande in bocca al lupo !!! Ci mancherai moltissimo perche’ eri una persona favolosa e molto stimata, fra’ la comunita’ Italiana e Canadese, della Greater Vancouver.
Balbo Maria Teresa Pagnan

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