Champions: Atalanta-Dinamo Zagabria 2-0

C’è ancora vita nella galassia Atalanta: la prima vittoria di sempre in Champions League, arrivata contro la Dinamo Zagabria (2-0), non solo è una piccola rivincita per la terribile gara di andata ma – soprattutto – tiene la Dea aggrappata alla speranza di un posto agli ottavi, complice il pareggio (1-1) del Manchester City sullo Shakhtar Donetsk.

Alta tensione fuori da San Siro a circa un’ora e mezza dalla gara di Champions League tra Atalanta e Dinamo Zagabria. Tre tifosi dell’Atalanta sono rimasti feriti. I circa 3mila tifosi croati sono venuti a contatto con gli atalantini nei pressi del Gate numero 1 e hanno lanciato loro qualche oggetto, tra cui alcune bottiglie: gli scontri sono stati evitati solamente dal pronto intervento della polizia in tenuta anti-sommossa. Nel pomeriggio i tifosi della Dinamo avevano già mandato in tilt la viabilità di Milano: nel pomeriggio infatti un lungo corteo – partito dall’Arco della Pace con striscioni e fumogeni – ha raggiunto il Meazza, con molte strade chiude al traffico e ovvi disagi per la circolazione.

Per raggiungere la qualificazione la banda di Gasperini dovrà battere gli ucraini in trasferta – senza Toloi, squalificato – tra quindici giorni e sperare in un contemporaneo favore della squadra di Guardiola (già matematicamente prima nel girone) in Croazia. A mettere il proprio marchio in una serata storica (rovinata dagli scontri prima della gara tra tifosi, tre feriti tra gli atalantini) sono lo scatenato Muriel, imprendibile in velocità ma ko a metà ripresa con un guaio al ginocchio, e capitan Gomez, ispiratissimo con la palla tra le stringhe e uscito tra gli applausi di una standing ovation meritatissima: il colombiano conquista con astuzia e trasforma con freddezza il rigore del vantaggio, l’argentino sigla il raddoppio con una magia, tunnel di sinistro al malcapitato Ivanusek e diagonale perfetto di destro per fare esplodere San Siro. Una prova al limite della perfezione per l’Atalanta: Dani Olmo annullato da De Roon, Pektovic sovrastato da Palomino e una sensazione di assoluto dominio.

Nel primo tempo l’Atalanta scocca ben 11 tiri (saranno 21 in totale, record stagionale) verso Livakovic: pecca però di mira, soprattutto con Pasalic che per due volte (3′ e 20′) a due passi dalla porta liscia il colpo vincente. Il gol è nell’aria: Muriel spreca un paio di occasioni con conclusioni sbilenche ma è una volpe nello sfruttare il goffo controllo di Peric e farsi concedere un calcio di rigore dopo la traversa di Gosens (26′). Muriel non imita Barrow contro la Juve e spiazza il portiere, regalando il vantaggio alla Dea. Peric si riscatta al 34′, salvando sulla linea il tap in di Hateboer. La Dinamo si fa vedere dalle parti di Gollini solo verso l’intervallo: Orsic sfiora l’eurogol al 36′ ma la parte bassa della traversa gli nega la gioia del pareggio. E’ il solo sussulto dei croati: al 47′ della ripresa Gomez dà uno sfoggio incredibile della propria classe per il gol del 2-0 e la partita, di fatto, si decide così. L’Atalanta avrebbe nuove occasioni per dilagare con la Dinamo riversa in attacco – però mai pericolosa – ma Pasalic non centra lo specchio (63′), il tiro morbido di Ilicic si infrange sul palo (67′) e Gomez calcia un rigore in movimento dritto su Livakovic (75′). Gasperini si infuria per gli errori ma la sostanza non cambia. L’Atalanta non è padrona del proprio destino ma ora con una vittoria con lo Shakhtar potrà continuare a viaggiare in Europa: se in Champions o meno lo deciderà la combinazione di risultati.

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